La mandorla cresce sin dai tempi antichi nel bacino del
Mediterraneo. Si conoscono due varietà: dolce e amara. La prima è la più
importante dal punto di vista nutrizionale, la seconda non è commestibile ma
viene utilizzata per estrarne l’essenza aromatica. Nell’Europa meridionale ,
Medio Oriente e Africa settentrionale, la mandorla è utilizzata in pietanze
salate a base di pesce, carne e riso; nell’Italia meridionale la mandorla è
l’elemento fondamentale di numerosi preparati alimentari soprattutto dolci. I
grassi contenuti nella mandorla sono quasi tutti insaturi, inoltre è ricca di
ferro, litio, rame e calcio. Contiene anche buone quantità di potassio,
fosforo, magnesio, zinco e proteine oltre che vitamina B1, B2, PP ed E.
Pertanto è un alimento riequilibrante del tessuto nervoso e un ottimo rimedio
in caso di carenze nutrizionali. Trova indicazione nell’insonnia, nella
contrattura della muscolatura liscia. La mandorla può essere utilizzata anche
per regolare la sintesi di insulina da
parte del pancreas grazie alla presenza di rame e zinco; per cui è utile nel
trattamento del diabete per controllare le oscillazioni glicemiche. Per la
ricchezza di ferro è utile nelle anemie e per quella di zinco nell’impotenza e
nelle astenospermie.